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Shiseido, quando creativitā vuol dire bellezza....


Lei Maki Kobayashi, giovane graphic designer che da Tokyo porta a Milano la sua opera, il suo pensiero creativo, dai tratti così puliti e ordinati, e ci racconta come per lei creare diventi un modo per riordinare la confusione.
E' la vincitrice internazionale del concorso Make Up the Wall, e con la sua evocativa e colorata "Japonica" vestirà il muro delle Colonne di San Lorenzo a Milano fino alla fine del 2012.



La sua creatività è molto influenzata anche dalla moda, in particolare ama passeggiare ed osservare la gente, le vetrine e respirare l'attualità, e poi cerca di trasferire queste sensazioni nelle sue creazioni. Adora il design dei tessuti. Pensa che il design italiano l'abbia influenzata indirettamente nella sua formazione. Adora i vetri colorati delle cattedrali italiane e porta nel cuore opere di grandi maestri, come la "Pietà" di Michelangelo.
"Con Japonica Milano ho realizzato un sogno" - afferma la bella e talentuosa Maki - "Credo che il mondo sia tutto confuso, forse inconsciamente anche per dar vita a Japonica sono partita dalla confusione, ho scelto degli elementi che amo e li ho riordinati attraverso il mio percorso creativo. Mi sono ispirata agli antichi quadri giapponesi, da cui ho preso l'armonia e il ritmo e poi al fiore per antonomasia, la camelia. Simbolo della bellezza, dell'umiltà e delle aspirazioni al contempo. Sapete che proprio dall'equilibrio tra queste due virtù nasce la bellezza?



Ho fuso ritmicamente la camelia (Hanatsubaku) stilizzata, simbolo storico anche di Shiseido, all'emblema del sole rosso nipponico (Hinomaru). Ho creato così un vero e proprio intreccio ma dalle forme pulite, un fondo candido ricoperto da allegri pois floreali di un caldo e sensuale rosso, linee chiare ed essenziali, una sequenza ritmica ed armoniosa da cui spero di aver trasmesso tanta positivià.
Poi l'arte della colorazione floreale è un modo di intrattenere le persone nello spirito di accoglienza giapponese che noi chiamiamo Omotenashi. Non potevano mancare nel mio progetto dei riferimenti ad un fiore così emblematico del mio paese".

- Mara Cella - 

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