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Promossa dall’
Assessorato alla Cultura, Moda e Design e prodotta da
Palazzo Reale insieme a
24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il
Musée National Picasso, la scorsa settimana si è aperta a Milano la grande mostra antologica
“Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi”, allestita nelle sale del piano nobile del Palazzo. La mostra è curata da
Anne Baldassari, presidente del Musée National Picasso di Parigi, dov’è conservata la più grande collezione al mondo delle opere dell’artista spagnolo. Con
oltre duecentocinquanta opere – molte delle quali mai uscite dal museo parigino prima di questo tour mondiale che vede Milano come unica tappa europea – tra dipinti, sculture, fotografie, disegni, libri illustrati e stampe, la mostra rappresenta un vero e proprio
excursus cronologico sulla produzione di Picasso, mettendo a confronto le tecniche e i mezzi espressivi con i quali l’autore si è cimentato nella sua lunga carriera.
Attraverso la collezione del Museo Nazionale Picasso di Parigi, l’antologica di Milano presenta, tra i tanti capolavori, le opere che permettono di ripercorre la storia dell’arte attraverso l’evoluzione del linguaggio artistico di questo indiscusso maestro del XX secolo con capolavori come “La Celestina” (1904), “Uomo con il mandolino” (1911), “Ritratto di Olga” (1918), “Due donne che corrono sulla spiaggia” (1922)
ultima foto in basso, ”Paul come Arlecchino” (1924), “Ritratto di Dora Maar” (foto sotto) e “La supplicante” (1937).
«La collezione del Musée Picasso» scrive la curatrice nel catalogo «rappresenta dunque il
lavoro picassiano in progress, i suoi imprevisti, i suoi balzi in avanti o le sue resipiscenze, i suoi meandri e i suoi ripiegamenti. Vi si può osservare la pittura che diventa scultura, e viceversa, nell’
invenzione di dimensioni intermedie: pittura senza fondo né contorni, tavole piatte come icone, legni intagliati e lumeggiati di colore, gli inganni ottici dei papiers collés, dei tableaux‐reliefs, delle costruzioni piane, sculture cave, aperte, forate, grafismi spaziali filiformi, quadri a tutto tondo, modelli di carta piegata, lamiere tagliate e dispiegate nello spazio. Anche i disegni, le pagine dei quaderni di schizzi e le incisioni dialogano in un continuo andirivieni, per ricostruire le logiche iconografiche di un racconto che esplora tutte le possibilità, quasi a raggiungere il mito della nascita delle immagini: si colgono qui le ragioni minute di sequenze che vanno dall’identico al multiplo attraverso gli stadi intermedi che descrivono, a migliaia, tale gesto mitografico».
La mostra è un'occasione non solo per ripercorrere i temi cari all'artista e ammirare i suoi capolavori ma anche per rispolverare
un classico del guardaroba maschile che di sicuro diverrà un capo cult di stagione. Quale?
La marinière, ovviamente, quella tanto amata
maglia a righe che il maestro spagnolo portava in alternativa a camicie a quadri e sopra pantaloni scozzesi e che è divenuto un
simbolo di riconoscimento del suo stile. Uno stile che privilegiava forme morbide, fantasie geometriche e tinte accese in piena sintonia con la sua estetica.
Lo staff, in omaggio al grande maestro, indosserà proprio una marinière firmata da Petit Bateau, partner dell’evento. Chi si presenta nelle boutique del brand con un biglietto della mostra potrà acquistare la stessa intramontabile maglietta con uno
sconto.
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